Cerca nel blog

mercoledì 29 maggio 2019

A4 / Benci House, a cura di Sergio Risaliti. Firenze




FRAME ART FAIR/ Galerie 55ballechasse, a cura di Paola Vidari Coen. Parigi.


Una casa in lontananza è incatenata alla sua ombra.
Le linee di contorno sparite annegate nella luce, trasfigurate in volumi di macchie colore. Ombre nate da un casuale contrasto si allungano, si dilatano, si fanno piano prospettico e via di fuga. Richiamo ad una memoria di passata esperienza visiva.
Per contro la natura spesso in controcampo, al nero, o livida di colore lucido introduce alla visione e la scherma al medesimo tempo.

Il tempo è sospeso
Il tempo è interiore
Il tempo è memoria
Il tempo è un attimo

Ricordato

Recuperato

La tecnica aiuta questo recupero. Il recupero della memoria.
Il Lavoro è inizialmente barocco, quasi affastellato, forse casuale. Mischia e mescola materiali, medi, procedimenti diversi fino a riempire lo spazio della tela per sovrapposizioni, giustapposizioni, accostamenti, contrasti. Un bisogno di ingordigia, di eccesso, di materia.
Di tutto questo viene fatta pulizia, profonda, intima, rigorosa pulizia che elimina l’accumulo iniziale.
Per via di “levare” si trova un equilibrio sospeso, concentrato, essenziale. Ciò che resta è ciò che si deve vedere. È ciò che è stato salvato, recuperato dal fondo.

Restituito Regalato.

Fran Bobadilla vive a Firenze da undici anni Ha studiato a Madrid e Roma e il suo lavoro coniuga l’esperienza della migliore arte italiana con la sensibilità visionaria del novecento spagnolo.
Nei suoi lavori la lezione informale come quella dell’arte povera e dell’arte brut, della pop art si mescolano all’onirica potenza del procedimento surrealista.